Nel cuore delle Marche, Corinaldo è un incantevole borgo medievale marchigiano situato in una posizione strategica, in cima a un colle fra il torrente Cesano e il torrente Misa. La leggenda narra che il paese sia stato costruito dagli abitanti di Suasa che scappavano dai Goti invasori. Ma quali sono i posti più belli da vedere in questa cittadina? Premesso che la si può girare con facilità a piedi, il consiglio è di scegliere come punto di partenza per una passeggiata la scalinata di via Piaggia, una delle più fotografate di tutte le Marche, per poi andare ad ammirare la casa di Scuretto.
La storia di Scuretto
Al muro della casa è affissa una targa che racconta la storia di Scuretto. Egli era un calzolaio di nome Gaetano, semplice nei modi e con una certa attrazione per la bottiglia. Il figlio di Scuretto era andato a vivere in America, da dove gli mandava del denaro che il padre avrebbe dovuto utilizzare per costruire la casa in cui un giorno sarebbe tornato ad abitare. Scuretto, però, faceva di quei soldi un uso diverso, scegliendo di divertirsi nelle osterie di Corinaldo. Un giorno, però, il figlio gli domandò di inviargli una foto della casa: a quel punto Scuretto si ingegnò per trovare una soluzione, e fece costruire unicamente la facciata. Ecco, quella facciata è rimasta, mentre del resto della casa non c’è traccia: anche perché il figlio di Scuretto, chissà perché, smise di mandare soldi al padre.
Il Pozzo della Polenta

Il Pozzo della Polenta si trova in cima a una suggestiva scalinata, e a sua volta è legato a una leggenda che vale la pena di scoprire. Si narra che un contadino un giorno, tenendo sulle spalle un sacco di farina di granoturco, stesse salendo la scalinata di via Piaggia. Arrivato vicino al pozzo, stremato dalla fatica si fermò un attimo e per recuperare fiato posò il sacco sul bordo del pozzo: tuttavia, in precario equilibrio, il sacco finì dentro al pozzo. Il contadino per provare a riprenderlo si infilò nel pozzo, ma venne notato dalle pettegole di Corinaldo, le quali non vedendo l’uomo ritornare in cima iniziarono a diffondere la diceria che egli si stesse godendo la polenta, da solo, in fondo al pozzo.
Le mura di Corinaldo
Visitando Corinaldo, è un vero piacere concedersi una passeggiata lungo le mura del borgo. È come compiere un tuffo a ritroso nel tempo, e al tempo stesso si ha la possibilità di godere di un panorama unico, con gli imponenti tigli che costeggiano la strada. I viali alberati offrono uno scenario unico, e trasmettono una sensazione quasi mistica che si amplifica entrando in contatto con i luoghi di Santa Maria Goretti. Proprio a Corinaldo, infatti, Maria era nata il 16 ottobre del 1890; oggi è venerata come martire e santa dalla Chiesa, e chi visita il paese natale della giovane canonizzata il 24 giugno del 1950 ha la possibilità di entrare nella sua casa natale. Ma qual è il motivo per il quale Maria Goretti è stata dichiarata santa? Quando era in giovanissima età, la ragazza fu oggetto di un tentativo di violenza da parte di un uomo di nome Alessandro. Di fronte all’opposizione della sua giovane vittima, il delinquente la colpì più volte con un punteruolo, causando la morte di Maria. Prima di spirare, però, la giovane comunicò alla madre l’intenzione di perdonare il suo assassino, chiamandolo con sé in Paradiso.
Il Santuario di Santa Maria Goretti

A Corinaldo, dunque, è possibile entrare nel Santuario di Santa Maria Goretti, che accoglie la reliquia della santa e la tomba della madre. È presente, inoltre, una lapide che commemora il pentimento del carnefice Alessandro e il suo percorso di espiazione.
Dopo essersi immersi nel sacro, infine, è il momento di rilassarsi sotto il sole, per esempio con un picnic al Parco delle Fonti, dove c’è anche una pista di pattinaggio e non mancano le aree giochi per i più piccoli. Infine, l’ultima tappa consigliata è il palazzo municipale, dove all’ingresso si vede niente meno che… un cannone!