Gran Sasso e la Maiella montagne da riscoprire

Il Gran Sasso e la Maiella sono due bellezze dell’Abruzzo. Questi maestosi sistemi montuosi sono avvolti da tante leggende, miti e misteri che si perdono negli abissi del tempo. Ecco una breve storia e le cose più belle da vedere.

Leggenda della Maiella e la dea Maia

Si narra che la Maiella sia legata alla dea Maia, una bellissima fanciulla che si unì a Zeus e da cui ebbe un figlio. Secondo il mito, fuggì dalla Frigia per portare in salvo il figlio, un gigante bellissimo. Su una zattera attraversò il mare e giunse a Ortona, dopo un tremendo naufragio. Inseguita dai nemici continuò la fuga con in braccio il figlio morente fino a una caverna in cima al Gran Sasso. Nonostante le sue preghiere, l’amato figlio gigante spirò e lei lo seppellì in quel luogo, sulla vetta del monte. Ancora oggi, se osservate il Gran Sasso, da levante a ponente, si nota la Vetta Orientale del Corno Grande che ha le sembianze di un volto umano gigantesco assopito nell’eterno riposo. Da sempre è noto infatti come “il gigante che dorme”. La dea Maia, disperata, non ebbe mai pace e le sue lacrime divennero la rugiada dei prati e la vita dei prati sul monte. In suo onore il monte fu chiamato “Maiella” e il “Monte Amaro” sarebbe il suo corpo che qui si adagiò per sempre affranto dal dolore.

Ecco le più belle escursioni da fare Gran Sasso e Maiella in questi magnifici luoghi.

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3 cose da fare sul Gran Sasso e la Maiella

Sentiero della Libertà

Gran Sasso e la Maiella montagne da riscoprire

Nulla assomiglia di più al Tibet di questo monte. Lo stesso che fu scelto da Celestino V nel 1294 per ritirarsi a vita in preghiera e lo stesso che ancora oggi viene definito dalle guide una “montagna aspra”, tutta cime brulle, roverelle e faggete, un territorio veramente selvaggio. Il Sentiero della Libertà risale al dopoguerra ed è uno dei luoghi più suggestivi di tutti. Il tracciato si basa sul diario di Broad, caporale neozelandese che si rifugiò nelle grotte per sfuggire ai tedeschi. Il percorso è molto bello, tra più di 80 specie diverse di orchidee (se si va in primavera) o tra i boschi di faggi (se è il periodo autunnale). Se si prosegue sulla cima del Morrone con il profumo dei mughi si vede l’azzurro dell’Adriatico e le vette innevate.

Cammino di Celestino

Gran Sasso e la Maiella montagne da riscoprire

Questo percorso si può fare a piedi e per un tratto anche in bici ed è molto più lungo delle sei tappe tradizionali del Sentiero dello spirito (che comprende quattro tappe per 70 km). Dall’Eremo di Sant’Onofrio al Morrone fino all’Abbazia di San Liberatore ci sono numerose discese, vallate, risalite e borghi favolosi. C’è la valle Peligna dove si erge il favoloso santuario pagano di Ercole Curino. Tanti sono i borghi medievali che si notano in questo percorso. C’è anche la Piana Grande dove si può sostare e anche ammirare i resti del passaggio dei cavalieri templari nel ‘200. Ci sono poi ben 50 eremi quasi primitivi, luoghi di preghiera, solitudine e ritiro spirituale. Il più sacro è il romitorio di San Giovanni dove Pietro da Morrone compì molti miracoli.

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Tratturo Magno

Gran Sasso e la Maiella montagne da riscoprire

Ben 244 km il percorso che ripercorre l’antico cammino dei briganti. Anche qui si può sostare e riscoprire le storie dei pastori e dei fuorilegge che qui si rifugiavano. Ci sono anche i resti della transumanza ossia i tholos. Questo percorso era il più importante e il più lungo del 5 Regi Tratturi, per questo fu chiamato Tratturo Magno. Qui gli enormi greggi venivano convogliati e i pastori arrivavano anche a toccare l’acqua di mare. Tante sono le escursioni da fare a Decontra, a Caramanico, a Roccamorice, a Abbateggio.

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