Le Langhe: il Piemonte più bello da vivere in autunno

Tourism Italia Redazione

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Le colline delle langhe con borghi e vigneti

Colline come onde del mare, il fiume Tanaro che scorre placido e le Alpi che abbracciano l’orizzonte a ovest per mitigare il clima. Siamo tra Langhe e Roero, terre di vini, nocciole e tartufi. L’autunno è il periodo migliore per visitarle, quando inizia la vendemmia e si conclude un anno di lavoro sulla terra, che viene celebrato con numerose feste e sagre.

Guidare su queste colline (ma anche andare in bicicletta o a piedi) dà una sensazione di tranquillità mista a bellezza: perché il territorio tra le province di Alessandria, Asti e Cuneo è un microcosmo di ambienti diversi dove uomo e natura vanno a braccetto da secoli. Quest’area si divide tra Bassa e Alta Langa. La prima è quella dei grandi vini, del Barolo e del Barbaresco, ma anche del Moscato e del Dogliani. Qui i vigneti disegnano geometrie davvero suggestive. L’Alta Langa, invece, ha colline più alte e ha tra i suoi prodotti principali i formaggi e le nocciole.

Le colline del famoso scrittore Cesare Pavese, che ri romanzi ne ha dedicati alla sua terra, come il famoso La Luna e i Falò, cosi descrisse queste colline:

“ Un paese vuol dire non essere soli, sapere che nella gente, nelle piante, nella terra c’è qualcosa di tuo, che anche quando non ci sei resta ad aspettarti”.

Cesare Pavese scriveva questi versi osservando la sua Terra dove, tra le morbide colline, vedeva anche il mare. La Langa era per lui un luogo ricco di storie, simboli ed eternità.

Ma è il paesaggio nel suo complesso a offrire panorami vasti e memorabili, punteggiati da castelli che ereditano la bellicosità delle famiglie medievali che si sono contese le terre piemontesi.

Un suggestivo itinerario di 3-4 giorni in auto, fermandosi a piacere di paese in paese, di cantina in cantina.

ALBA E GRINZANE CAVOUR

centro storico alba le langhe
centro storico alba le langhe


Il punto di partenza per questo viaggio in auto di livello internazionale è Alba. Alba è una piccola città, tanto dinamica quanto accogliente in ogni stagione, anche se il periodo migliore per visitarla è ovviamente l’autunno. Il centro storico di Alba è di forma medievale e circolare: è piacevole aggirarsi tra le pittoresche torri e case-fortezza, per poi imbattersi nelle grandi chiese, il Duomo e soprattutto San Domenico, uno dei più bei monumenti romanico-gotici del Nord Italia. Poi è d’obbligo la degustazione del tartufo bianco, per il quale Alba è famosa.

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Le occasioni sono tante, dal coloratissimo mercato del sabato alla Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba, che si tiene tradizionalmente da ottobre a novembre (puntate sul Palio degli Asini, il primo fine settimana di ottobre).

Da Alba, percorrendo per circa un quarto d’ora la Provinciale 3Bis, si raggiunge Grinzane Cavour, altra occasione per una sosta tra storia e gastronomia.

Il castello del paese, risalente al XIII secolo, non solo fu una delle residenze preferite di Cavour, ma è anche sede dell’Enoteca regionale e del Museo etnografico delle Langhe.

MONFORTE D’ALBA E BOSSOLASCO

px San Giovanni Battista Bossolasco
px San Giovanni Battista Bossolasco Di Mattiatravaglio di Wikipedia in italiano, CC BY 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=72566292
Monforte dAlba
Monforte dAlba


Si prende ora la Provinciale 9 per Monforte d’Alba, dove il consiglio è di familiarizzare con il vino Barolo, e di degustarlo magari nel punto più alto del paese, una suggestiva piazza ad anfiteatro su cui si affaccia Palazzo Scarampi, e dove spesso si ha la possibilità di assistere a eventi culturali e musicali.

Monforte è una delle mete preferite dal turismo internazionale: osterie, trattorie, wine bar e famose cantine rendono il paese tra i più vivaci delle Langhe.

Da Monforte si procede in direzione nord, lungo la strada provinciale 57. Ecco il profilo di uno stretto crinale, coperto da un tappeto di vigneti che si susseguono in un ordine quasi armonioso. Spicca la forma slanciata del castello di Serralunga, con la sua snella torre cilindrica, il mastio e la torretta, che gli abitanti del luogo chiamano affettuosamente “le tre chiuse”.

Tra i borghi più panoramici delle Langhe, Bossolasco merita sicuramente una visita. L’arrivo non è difficile, basta seguire la provinciale 32 per 22 chilometri. Percorrete Corso Umberto I, dove quasi ogni portone ospita piante di rose che affondano le radici nelle pietre del selciato.

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Ma Bossolasco non è solo pittoresco e panoramico, eredita anche un passato in cui era il luogo preferito da un gruppo di artisti torinesi usciti dalla scuola di pittura di Felice Casorati. Nel 1960, alcuni di questi artisti realizzarono 28 insegne dipinte per i negozi, gli artigiani e gli uffici pubblici della città. Oggi le copie delle insegne sono affisse su una parete della piazza della chiesa, mentre gli originali si trovano in un piccolo spazio espositivo presso il Comune, aperto su richiesta.

MURAZZANO E DOGLIANI

Dogliani Le lanhge
Dogliani Le lanhge
Murazzano Le Langhe
Murazzano Le Langhe


Poco più a sud (10 chilometri sulla Sp 32) si trova Murazzano. Apprezzata per i suoi panorami, è anche l’occasione per assaggiare la toma, il Murazzano Dop, prodotto con latte di pecora. La degustazione può essere seguita da una piacevole passeggiata che porta dal santuario della Beata Vergine di Hall, alla porta di Buzignano e all’uscita del paese verso un mulino a vento in posizione panoramica.

Proseguendo nella nostra avventura di degustazione di prodotti locali, saliamo sulla Sp 661 per una decina di chilometri per ritrovarci a Dogliani, paese noto proprio per la produzione autoctona del Dogliani Doc, un vino ottenuto da uve del vitigno Dolcetto. Qui, addirittura nei sotterranei cinquecenteschi del municipio, si trova la Bottega del Vino di Dogliani, che riunisce una trentina di produttori.

LA MORRA E BAROLO

La Morra Le Langhe
La Morra Le Langhe
Castello di Barolo Le Langhe Moero
Castello di Barolo Le Langhe Moero


Il primo è La Morra, che si raggiunge percorrendo in direzione nord per una ventina di minuti le strade provinciali 661 e 3. Affacciato sulle Langhe e sulle Alpi, il paese ha un impianto medievale che ricorda un ventaglio pieghevole. Dopo aver ammirato il dipinto dell’Alberti dedicato a San Martino, ci si può rilassare nella piazza del Municipio. Nelle vicinanze si trova l’Enoteca comunale. Qui si possono degustare e acquistare Barolo, Nebbiolo, Dolcetto e Barbera di oltre 70 produttori soci del Comune di La Morra.

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Dal paese, l’esperienza di degustazione si può concludere con un suggestivo percorso a piedi tra i vigneti fino alla cappella della Madonna delle Grazie. Il sentiero, lungo circa un chilometro, scende verso Norzole.

Pochi minuti per vivere il gran finale a Barolo, il paese che ha dato il nome a uno dei più nobili vini italiani, prodotto dall’uva autoctona Nebbiolo, e inserito nel territorio identificato come Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO, che conta i borghi di Grinzane Cavour, Serralunga d’Alba, Monforte d’Alba, Novello e La Morra. Un paesaggio in cui le colline ricoperte di vigneti producono vino Barolo fin dall’XI secolo.

Il paese sorge attorno al Castello Falletti (o Castello Comunale), situato su uno sperone collinare a un’altitudine inferiore rispetto alle colline circostanti. Il castello ospita l’Enoteca Regionale del Barolo e il WiMu – Museo del Vino. Vale la pena visitarlo per partecipare a una mostra multimediale (firmata dall’autore del Museo del Cinema di Torino) su un viaggio nella storia della vite e del vino. Più eccentrico, ma altrettanto interessante, è il Museo del Cavatappi, situato in Piazza Castello. Due visite indispensabili per addentrarsi ancora di più nella cultura locale e nel suo vino Barolo di classe mondiale.

LE CANTINE DA NON PERDERE

Cantine delle Langhe
Cantine delle Langhe


Lasciandovi il piacere di scoprirle a seconda dei vostri gusti, ecco cinque cantine dove la degustazione e l’acquisto sono una vera esperienza. Ad Alba si va dai fratelli Adriano per la loro produzione di Barbaresco (www.adrianovini.it).

Per assaggiare l’ottimo Dogliani, andate da Anna Maria Abbona, a Farigliano (www.annamariabbona.it). Naturalmente si va a Ceretto di Alba per degustare grandi vini, ma anche per farlo nello spazio dell’artista Acino e per approfittare del meraviglioso punto panoramico (www.ceretto.it).

Infine, a Barolo si va dalla famiglia Mascarello, le cui cantine hanno scritto la storia del vino Barolo (www.mascarello.com).

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